16 agosto 2004

La mossa di Bartolo Ambrosione, l’olimpionico alla sua seconda esperienza sul verrocchio, ha visto allinearsi fra i canapi: Aquila, Valdimontone, Drago, Oca, Leocorno, Pantera, Tartuca, Bruco e Selva, con il Nicchio di rincorsa.

Cavalli nervosi, che non riuscivano a rispettare l’ordine, tanto che il mossiere li ha dovuti far uscire due volte, prima che quella barriera di corda cadesse, liberando la pista.

Parte in testa, per pochi metri l’Oca, inseguita dalla Tartuca e dalla Pantera ma, già all’altezza di Fonte Gaia, la Contrada di Castelvecchio ha steso la sua regia, portandosi al primo posto tra le urla della piazza impazzita. Così è arrivata alla prima curva di S. Martino con l’Oca, il Valdimontone e la Selva che entrano all’interno passando la Pantera, per arrivare a precipizio alla curva del Casato, inseguita dall’Oca e dalla Selva. Qui il Valdimontone stringe, urta nel bandierino, perde l’equilibrio e cade, con lui il Nicchio e il Leocorno.

Stesso ordine al secondo S. Martino, dove è ancora la Tartuca che guida, inseguita dalla Selva e dall’Oca, dalla Pantera e dal Drago. Cadono il Bruco e l’Aquila.

Al secondo Casato, dopo la Tartuca, la Selva, la Pantera, il Drago e l’Oca. Invariato l’ordine di arrivo al terzo S. Martino. Solo all’ultima curva del Casato il Drago riesce a guadagnare il posto della Pantera.

Quando all’arrivo il Bruschelli ha alzato il nerbo in segno di vittoria, la gioia del popolo giallo/blu è stata incontenibile.

Una corsa brevissima se rapportata al lungo e cadenzato corteo storico che la precede. Ma forse anche questa sproporzione temporale è cosa voluta, per rendere ancora più esaltante ed emotivo quell¹attimo in cui Siena celebra il suo orgoglio di città unica nel mondo.

Diciassette popoli sotto diciassette bandiere che insieme fanno vivere, sotto un unico simbolo, quella Balzana bianco/nera simbolo della città, una tradizione fatta di passione e storia, che ancor oggi riesce ad uscire indenne dalla mistificazione che caratterizza la nostra contemporaneità.

Centinaia di braccia si sono alzate sotto il palco dei Giudici, centinaia di contradaioli si sono precipitati, correndo a perdifiato, dalle varie parti della piazza per ricevere quel drappo di seta che ogni anno, e per due volte, fa piangere vecchi e ragazzi, fa cancellare paure e rancori. Il bellissimo drappellone dipinto da Igor Mitoraj, con gli stessi colori della Tartuca ­ strano gioco del destino. Unico vero simbolo di una vittoria su una guerra combattuta senza armi, ma con il cuore.

La breve corsa è già storia. In Duomo i tartuchini stanno cantando il Te Deum. Ringraziano la Madonna per il Palio vinto.

Una religiosità strana quella dei senesi, cittadini di una Repubblica antica e mai dimenticata, che riescono a dimostrare una fede forte, forte come i colori pieni dei fazzoletti che stringono al collo, per farsi riconoscere e per continuare questo gioco dove è facile “perdersi” anche per chi non è di Siena.

The move by Bartolo Ambrosione, the Olympian at his second experience on the Verrocchio, saw the following line up between the ropes: Aquila, Valdimontone, Drago, Oca, Leocorno, Pantera, Tartuca, Bruco and Selva, with the Nicchio as rincorsa.

Nervous horses, who were unable to respect the order, so much so that the starter had to let them out twice, before that rope barrier fell, freeing the track.

Oca started in the lead, for a few meters, followed by Tartuca and Pantera but, already at the height of Fonte Gaia, the Contrada of Castelvecchio extended its direction, taking first place amid the shouts of the crazy square. Thus it arrived at the first curve of S. Martino with Oca, Valdimontone and Selva entering inside passing Pantera, to arrive precipitously at the Casato curve, followed by Oca and Selva. Here Valdimontone tightens, hits the flag, loses its balance and falls, with it Nicchio and Leocorno.

Same order at the second S. Martino, where it is still Tartuca that leads, chased by Selva and Oca, by Pantera and Drago. Bruco and Aquila fall.

At the second Casato, after Tartuca, Selva, Pantera, Drago and Oca. The order of arrival at the third S. Martino remains unchanged. Only at the last curve of the Casato does Drago manage to gain the place of Pantera.

When at the finish the Bruschelli raised the whip as a sign of victory, the joy of the yellow/blue people was uncontainable.

A very short race if compared to the long and rhythmic historical procession that precedes it. But perhaps even this temporal disproportion is something desired, to make that moment in which Siena celebrates its pride as a unique city in the world even more exciting and emotional.

Seventeen peoples under seventeen flags that together bring to life, under a single symbol, that black and white Balzana symbol of the city, a tradition made of passion and history, which even today manages to emerge unscathed from the mystification that characterizes our contemporary world.

Hundreds of arms were raised under the stage of the Judges, hundreds of contradaioli rushed, running breathlessly, from various parts of the square to receive that silk banner that every year, and twice, makes old people and children cry, erases fears and resentments. The beautiful banner painted by Igor Mitoraj, with the same colors as the Tartuca strange twist of fate. The only true symbol of a victory over a war fought without weapons, but with the heart.

The short race is already history. In the Cathedral the tartuchini are singing the Te Deum. They are thanking the Madonna for the Palio won.

A strange religiosity that of the Sienese, citizens of an ancient and never forgotten Republic, who manage to demonstrate a strong faith, strong as the full colors of the handkerchiefs that they tighten around their neck, to be recognized and to continue this game where it is easy to “get lost” even for those who are not from Siena.

Slechts tweemaal worden de paarden tussen de touwen geroepen door mossiere Ambrosione. Na 5 minuten zijn ze al vertrokken.

Tartuca, met Trecciolino vertrekt als snelste. Ze draaien als eerste in San Martino. Oca en Pantera volgen. Een beetje verder vinden we favorieten Selva (Zodiach) en Drago (Berio).

Tartuca en Oca voelen de adem van Zodiach (Selva) in de nek. In de tweede San Martino ligt Tartuca nog steeds op kop. Oca is ondertussen gepasseerd door Selva, Pantera en Drago.

Achterin zien we de rampzalige val van Bruco. Ook Salasso, op Donosu Tou (winnaar juli 2004) voor Aquila komt ten val.

Tartuca kan Selva afhouden en wint de Palio twee jaar na die van 2002 opnieuw. Trecciolino bevestigt nogmaals zijn status als beste fantino van het begin van het derde millennium.